RICAMI DI GELO
La nebbia del mattino
s'impiglia, come un velo,
tra i rami del giardino
scintillanti di gelo:
è la brina, la lieve
sorella della neve.
Essa tesse ricami
minuti, di perline
bianche, su tutti i rami,
l'erba, le foglioline;
fa un candido contorno
ad ogni cosa intorno.
Ieri non c'era niente:
in una notte il vago
lavoro diligente
fu fatto, a punta d' ago.
Com' è svelta e felice
questa ricamatrice.
* Abbiamo visto che in questa poesia ci sono molte metafore. Te ne ricordi qualcuna?
* Vuoi provare anche tu a costruire una semplice poesia sulla brina?
POESIA CHE SI INTITOLA LA BRINA
RispondiEliminaLA BIANCA BRINA
CHE VEDO SUI PRATI QUALCHE MATTINA ,
MI DICE CHE LA GIORNATA è APPENA COMINCIATA.
MA POI IL SOLE SI ALZA IN CIELO E INIZIA IL DISGELO .
COSì LA BRINA COME è APPARSA è ANCHE SCOMPARSA.
Brava brava Emma è una bellissima poesia! Ciao a dopo!
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaMAESTRA EMANUELA PERò NELLA POESIA SONO STATA UN PO' AIUTATA NELLA POESIA SPERO CHE SI CAPISCA.
RispondiEliminala brina!
RispondiEliminaMi sono svegliato questa mattina
ho visto che fuori c' era la brina!
Mi sono vestito in modo veloce,
quasi veloce più della luce,
sono andato fuori con mia sorella
(prima di mangiare una fetta di mortadella)
insomma è bella la brina
anche se in fondo non è poi così carina!!!!
Bravo Enrico, proprio bella questa filastrocca! Se hai fatto tutto da solo...COMPLIMENTISSIMI!!!
RispondiEliminaCiao maestra Emanuela.
Ciao maestra io ci ho provato a farne una ma non ci sono riuscita. Quella di Enrico è davvero bella!
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